sabato 27 settembre 2008

Nuova compagnia aerea... Lu Struole Air



Visto i mio ultimo viaggio all'estero e per combattere la recente crisi Alitalia, ho pensato di fondare una nuova compagnia aerea, la Struole Air...
Pensavo di basarmi su alcuni capisaldi fondamentali:
1) Sarà una compagnia low cost, non c'abbiamo na lira;
2) Si farà scalo solo in aeroporti che avranno ristoranti all'altezza;
3) visto le recenti avventure non si farà scalo in nessuna città greca;
4) si offiranno pasti a bordo alle ore 12,13,14,15,16,ecc
5) il pilota non sarà robertino...
6) e neanche io... non si sa mai che in cielo ci siano rotatorie o muri in cemento...:P
7) la sede della società sarà a gabbiano;
8) se proprio dobbiamo precipitare...facciamolo con stile...

Si accettano consigli e migliorie aereodinamiche, quali aggiunta di code arricciate dietro l'ala posteriore e 'recchie di maiale sulla fusoliera...

Salut maial

venerdì 26 settembre 2008

Scomparsa di Peppe

Svelato il mistero della scomparsa di peppe, questa notizia spiega con esattezza come si sia appartato per alcuni giorni con la sua amante. Non a caso il protagonista si chiama Bruce!!!
Grande Pe', sbranala!!!

http://video.msn.com/video.aspx?mkt=it-IT&vid=eccc2f25-5862-43d6-937b-957245154a59

mercoledì 3 settembre 2008

Tratto da " Il corriere di Zante" - Attentato all'isola

I due ragazzi entrambi 27enni, erano venuti in vacanza nell'isola di Zante invece hanno aggredito l'isola a causa delle continue scimmie!!! Ecco il racconto di uno dei poveri abitanti dell'isola.



Zante 20 agosto 2008 - Come un normale arrivo di turisti si trasforma in incubo. Anzi l'arrivo di due maiali! E’ successo quando Davide V. e Roberto C., due ventisettenni ascolani che avevano deciso di passare gli ultimi dieci giorni di agosto a Zante. ''Senza sapere — racconta l'isolano — che i loro unici interessi erano sbornie, abbuffatte, rutti, scorrege e quant'altro’''.

Ma passiamo ai fatti. Davide e Roberto, la sera del 23 agosto, sono a cena in un ristorante che si trova nel corso principale di Lagana’s, piccolo centro dell’isola. Ad un certo punto entra una ragazza, sui 18 anni, e Roberto e il suo allevamento di scimmie le offre, in esperando con intercalari a base di rutti, da bere un paio di ettolitri di qualsiasi alcolico. Lei esce di corsa dal locale. Dopo due minuti è di nuovo dentro, ma accompagnata dal fratello che prima in maniera del tutto amichevole invita Roberto ad andare ad ammazzare un porco (tipica usanza del porco) con il gesto del taglio della gola, poi con grande affetto per dargli il benvenuto a Zante lo abbraccia calorosamente.

Causa l'eccesso affettivo dell'abbraccio, al ragazzo va per storto l'ultimo gambero appena ingoiato per intero e diventa paonazzo, Davide chiede aiuto, non sa cosa fare. Solo l’intervento del gestore del ristorante riesce a liberarlo dal crostaceo. Intanto, nel locale sono arrivati anche i genitori del giovane greco, proprietari di un negozio che si trova proprio di fronte al ristorante: anche loro per accogliere personalmente i nuovi turisti. Disincagliato il malloppo l'ascolano inizia a detonare rutti a ripetizione tanto da creare rilevanti danni al piccolo e antico borgo dell'isola, nonchè causando un principio di Tsunami. Tanta la paura e la rabbia tra gli abitanti, ma i due tornano in albergo e sembra tutto finito lì.

Purtroppo però, così non è
. Perché il giorno dopo, Davide e Roberto sono di nuovo a passeggio per il corso. E’ circa mezzanotte, ma c’è movimento. Dopo aver finito da soli tutte le scorte di cibo e alcolici per mesi e mesi dell'isola, si trovano a passare di fronte al negozio del giovane greco. Vede i due giovani e decide di parlarci per spiegare loro che il loro arrivo stava creando grossi problemi all'isola. Infatti nei giorni precedenti i due avevano continuamente attentato all'integrità del posto. Pare che Davide con il suo continuo "lavorare" sul cellulare abbia creato un inquinamento elettromagnetico pari all'80% di quello creato in tutto il pianeta, e Roberto invece sembra che ogni mattina aveva l'abitudine di fare colazione a base di tartarughe "Caretta Caretta" usando la cannuccia inserita direttamente nei carapaci delle povere bestie. Con la coda dell’occhio vede che come lo notano iniziano a correre usando propulsivi "anali" per aumentare la loro velocità. Inizia un inseguimento.

Una volta raggiunti Roberto cade in coma etilico e cadendo si lacera un timpano, vista la situazione gli isolani decidono di chiamare la polizia locale per denunciare l'accaduto e invitano Davide di portare l'amico in ospedale, invece l'ascolano carica l'amico in un taxi e lo porta in una macelleria dove incredibilmente si rianima e per festeggiare fa piazza pulita del negozio.

I due ragazzi vengono fermati dalla polizia e arrivati in commissariato fanno una miriade di telefonate. Arrivati i loro legali ci dicono che causa carenza di cibo ci saremmo dovuti preparare al processo, in Italia. A questo punto, la polizia ci consiglia di metterci d’accordo. E dopo una colletta popolare gli diamo 15.000,00 euro, chiedendogli di lasciarci perdere. Tutto ciò, loro comunicando in una strana lingua gutturale che all'incirca faceva: "Ashuabuasha ahsa sha"!!!

Ora mi domando: ma se non avessimo savuto adeguate scorte alimentari e sopratutto se sarebbero venuti gli altri componenti dello struole cosa avremmo potuto fare! E sopratutto: perché permettono a certe persone munite di grugno e coda arricciata di andare in giro cos' liberamente per il mondo!!! Tra l'altro non siamo l'unico luogo turistico preso di mira da questo gruppo ostile! A noi è andata peggio. Comunque — la conclusione dell'isolano —, con "lu Struole" non finisce qui.

Tratto da il "Resto del Carlino"

Odissea greca per due ascolani:
"Presi di mira perché italiani"

I due ragazzi, entrambi 27enni, erano in vacanza nell'isola di Zante quando sono stati aggrediti per futili motivi. Prima il pestaggio, poi le mille difficoltà per sporgere la denuncia. Il racconto di uno dei due

Isola di Zante Ascoli, 3 settembre 2008 - Come una vacanza in Grecia si trasforma in incubo. Anzi, in odissea. E’ successo a Davide V. e Roberto C., due ventisettenni ascolani che avevano deciso di passare gli ultimi dieci giorni di agosto a Zante. ''Senza sapere — racconta Davide — che lì va di moda la ‘caccia all’italiano’''.

Ma passiamo ai fatti. Davide e Roberto, la sera del 23 agosto, sono a cena in un ristorante che si trova nel corso principale di Lagana’s, piccolo centro dell’isola. Ad un certo punto entra una ragazza, sui 18 anni, e Roberto le offre, in inglese, da bere. Lei esce di corsa dal locale. Dopo due minuti è di nuovo dentro, ma accompagnata dal fratello che prima minaccia di morte Roberto, poi gli circonda con il braccio il collo e stringe.

Il ragazzo è paonazzo, Davide chiede aiuto, non sa cosa fare. Solo l’intervento del gestore del ristorante riesce a liberarlo dalla morsa. Intanto, nel locale sono arrivati anche i genitori del giovane greco, proprietari di un negozio che si trova proprio di fronte al ristorante: chiedono spiegazioni ai due turisti ed allontanano il figlio. Tanta la paura e la rabbia, ma sembra tutto finito lì.

Purtroppo però, così non è. Perché il giorno dopo, Davide e Roberto sono di nuovo a passeggio per il corso. E’ circa mezzanotte, ma c’è movimento. Si trovano a passare di fronte al negozio del giovane greco. Davide lo vede. E’ fuori a fumarsi una sigaretta. Con la coda dell’occhio intuisce un cenno di lui ad altri ragazzi. E allora accelera il passo. Inizia un inseguimento.

''In tre ci stavano dietro — dice ancora Davide — mentre due di fianco. Poi il greco ha detto al mio amico: ‘ti ricordi di me? Sono quello di ieri’. Ed è iniziato il pestaggio. Pugni e calci, tanti alla testa. Roberto poteva solo difendersi. Io ero bloccato dagli altri quattro. Cinque minuti che sono sembrati infiniti. Nessuno è intervenuto. Poi per fortuna se ne sono andati e noi siamo corsi alla polizia''.

E qui, inizia la seconda fase dell’odissea. Perché in commissariato, quando arrivano per sporgere denuncia, iniziano altri problemi. Gli agenti gli dicono che per denunciare l’aggressione è meglio avere il referto medico. Davide e Roberto (che intanto sanguina e non si tiene dritto) chiedono almeno che venga chiamata un’ambulanza. ''Nell’isola ce n’è una sola e noi la chiamiamo solo in punto di morte'' gli viene risposto.

Col taxi arrivano al pronto soccorso a 11 chilometri di distanza (''più che un ospedale, una macelleria, viste le condizioni igieniche'' come commenta ancora Davide) e a Roberto viene diagnosticata una brutta lesione al timpano. Tornano col referto alla polizia. E stavolta gli dicono che la denuncia deve essere fatta per forza in greco e dunque serve un traduttore (con una spesa a partire da 50 euro).

Fatto anche questo, gli consigliano di ‘appostarsi’ di fronte al negozio per aspettare il giovane, e tornare subito in commissariato quando questo fosse arrivato, per procedere con l’arresto. Così fanno. Ma quando tornano ancora dalla polizia, li fanno aspettare.

Poi, insieme, finalmente vanno nel negozio e prendono il ragazzo che, arrivato in commissariato ''fa una miriade di telefonate. Arrivano i genitori e dicono che il mio amico ha ‘toccato la figlia’. E che ci saremmo dovuti preparare al processo, in Grecia. A questo punto, la polizia ci consiglia di metterci d’accordo. E il padre di lui ci dà 150 euro, chiedendoci di lasciar perdere. Tutto ciò, comunicando esclusivamente in inglese. Ora mi domando: ma se non avessimo saputo la lingua come avremmo fatto? E sopratutto: perché la polizia, invece di aiutare noi, che eravamo vittime, ha fatto di tutto per metterci in difficoltà? Tra l’altro, non siamo stati gli unici turisti italiani presi di mira. A noi è andata peggio. Comunque — la conclusione di Davide —, non finisce qui''.

Nicoletta Tempera